L’INQUILINO DEL TERZO PIANO (1976). LA QUOTIDIANITÀ POETICA POLANSKIANA E L’INCUBO
Vessazioni che diventano tortura psicologica, la paranoia che diventa follia, e l’orrore che tutto questo sprigiona, che trasuda dalle cupe mura di un appartamento. Otto anni dopo Rosemary’s Baby – Un nastro nero a New York (1968) e ben undici dopo Repulsion (1965), Roman Polanski cala il terzo asso che va a concludere il suo ciclo “dell’appartamento”.