ANIMA PERSA (1977). IL SURREALE DI DINO RISI
cinematografica dei romanzi di Giovanni Arpino, affidandosi anche stavolta all’interpretazione istrionica e
magniloquente del “mattatore” Vittorio Gassman. Dopo la lunga e fruttuosa stagione nella commedia italiana, Risi sconfina su un territorio a lui poco congeniale ma si affida in questo al talento di Bernardino Zapponi per rileggere la storia di Un’anima persa, variando qualcosa a livello di sceneggiatura, l’ambientazione in primis (Venezia anziché Torino), e dando profondità e spessore drammaturgico tanto ai personaggi quanto alla vicenda narrata, calandola nel mystery più cupo.