Il contributo di Catania alla storia del cinema, dalle origini alla fine del muto, in un’affascinante opera di sintesi ricca di commenti inediti e, come scrive Aldo Bernardini nella prefazione, di “saggi che presentano caratteristiche di originalità non usuali…perché allargano felicemente la prospettiva da cui considerare gli eventi legati alle attività cinematografiche catanesi”.
Il 16 gennaio 1881 nasce a Messina Febo Mari, nome d’arte di Alfredo Giovanni Leopoldo Rodriguez, messinese, pioniere della recitazione cinematografica, teatrale, nonché sceneggiatore e regista siciliano.
Figlio di Giovanni e Teresa Spadaro, Febo Mari (pseudonimo di Alfredo Rodriquez), nacque da una famiglia aristocratica, i Rodriquez, baroni di lontane origini iberiche e tra le famiglie più abbienti della città dello Stretto a tutt’oggi.
Nino Martoglio ebbe tutte le effervescenti qualità di una personalità che fu multipla e trascinante, capace di spaziare in più campi, esempio ante litteram di uomo di cultura e di spettacolo quale sempre più esigono gli odierni multi-media, quanto di vedere cosa effettivamente resta di un autore che la più recente critica tende ad ignorare, sia perché legato a un repertorio piuttosto localizzato, sia perché legato alle prestazioni di alcuni grandi attori del passato.
A chi, della mia età, legge o rilegge Il riso di Bergson, si dispiega un ventaglio d’immagini che sono in minima parte memoria di situazioni e personaggi della vita reale, ma quasi tutte appartengono al mondo dello spettacolo teatrale e cinematografico e trovano, nel saggio di Bergson, una quasi indefettibile evocazione. In prevalenza sono evocazioni mute, di quando il cinema non parlava o di quando, pur disponendo della parola, il comico continuò – e continua – a consistere soprattutto negli atteggiamenti, nei movimenti, nei gesti di un essere umano e «in quell’esatta misura in cui tale essere appare simile a un meccanismo».
“(…) Il cinema è una riduzione comprensibile della realtà, una sua rappresentazione verosimile. Nel meccanismo inesorabile di una pellicola che scorre e della luce che le scrive sopra, con una reazione fotosensibile misurabile e controllata, si trova l’ontologia del cinema, vero e falso insieme”. Così scrive Alessandro De Filippo introducendo L’arte del silenzio. Le origini del cinema in Sicilia, scritto dalla sapiente penna di Sebastiano Gesù e pubblicato nel marzo del 2018 dalla casa editrice 40due edizioni.
Edito da Plumelia edizioni nel 2014 (prima stampa del 2007), il testo si presenta come un viaggio in quella che è l’interessantissima storia dei cinematografi a Palermo nell’analisi degli spazi architettonici intrisi di storie e aneddoti in cui la settima arte ebbe modo di farsi strada nella città fin dalle primissime apparizioni dello spettacolo cinematografico a fine Ottocento.