GIUSEPPE FAVA E LA SETTIMA ARTE

Giuseppe Fava, detto Pippo muore a Catania il 5 gennaio 1984; è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da Cosa nostra.

Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia. Il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1980. È stato il secondo intellettuale a essere ucciso da cosa nostra dopo Giuseppe Impastato (9 maggio 1978). Era il padre del giornalista e politico Claudio Fava e di Elena Fava (1950-2015), presidente della Fondazione Giuseppe Fava.

Cinema, teatro e radio

Nel periodo in cui lavorò all’Espresso sera, Pippo Fava iniziò a scrivere per il teatro. La sua prima opera, Cronaca di un uomo, è datata 1966 e ha vinto il Premio Vallecorsi. Nel 1970 La violenza conquista il Premio IDI e dopo la prima al Teatro Stabile di Catania è portata in tournée per tutta l’Italia. Nel 1972 è partita la sua collaborazione con il grande schermo, con la trasposizione cinematografica del suo primo dramma: La violenza: Quinto potere, che fu diretto da Florestano Vancini. Nel 1975 dal suo primo romanzo, Gente di rispetto, è stato tratto un film diretto da Luigi Zampa ed interpretato da Franco Nero, Jennifer O’Neill e James Mason.

Dopo aver lasciato l’Espresso sera, Fava si trasferì a Roma, dove condusse Voi e io, una trasmissione radiofonica su Radiorai. Continuò a scrivere collaborando con Il Tempo e il Corriere della Sera e, soprattutto, scrivendo la sceneggiatura di Palermo or Wolfsburg, film di Werner Schroeter tratto dal suo romanzo Passione di Michele. Nel 1980 il film vince l’Orso d’Oro. Nel 1984, il regista ed amico orlandino Vittorio Sindoni realizza il documentario Giuseppe Fava: Siciliano come me, di cui ne cura i testi insieme a Fava. Continuava anche l’attività teatrale, iniziata anni prima e culminata con alcune rappresentazioni delle sue opere.

È stato ucciso a Catania il 5 gennaio 1984 e per quel delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

GALLERIA FOTO

GALLERIA VIDEO