La prima di Pane e cioccolata di Franco Brusati si tenne a Roma il 18 gennaio 1974. Autore dallo stile raffinato, di vocazione culturale mitteleuropea, Brusati con Pane e cioccolata, suo maggiore meritato successo in assoluto al botteghino, realizza il suo unico film dal piglio decisamente popolare, lontano in buona sostanza dalle sue elitarie opere precedenti, non rinunciando comunque a diverse parentesi poetiche, rarefatte, surreali.
Il 31 gennaio 1964, al Cinema Astoria di Palermo si proietta la prima di Sedotta e abbandonata (1964) diretto da Pietro Germi. La pellicola fa parte di una trilogia iniziata con Divorzio all’italiana (1961) e conclusa con Signore & signori (1966).
Il 16 gennaio 1881 nasce a Messina Febo Mari, nome d’arte di Alfredo Giovanni Leopoldo Rodriguez, messinese, pioniere della recitazione cinematografica, teatrale, nonché sceneggiatore e regista siciliano.
Figlio di Giovanni e Teresa Spadaro, Febo Mari (pseudonimo di Alfredo Rodriquez), nacque da una famiglia aristocratica, i Rodriquez, baroni di lontane origini iberiche e tra le famiglie più abbienti della città dello Stretto a tutt’oggi.
Nato il 31 maggio 1945 a Bad Wörishofen in Germania, e fondatore, con Alexander Kluge, del Nuovo cinema tedesco, Rainer Werner Fassbinder ha firmato numerosi lungometraggi, testi teatrali, radiodrammi, regie teatrali, serie TV e si produsse anche come attore. Tra i suoi film, significativo ma poco esaminato, figura Effi Briest (1974), dall’omonimo romanzo di Theodor Fontane (Fontane – Effi Briest oder: Viele, die eine Ahnung haben von ihren Möglichkeiten und Bedürfnissen und dennoch das herrschende System in ihrem Kopf akzeptieren durch ihre Taten und es somit festigen und durchaus bestätigen), presentato nel 1974 al Festival di Berlino. Fontane, che morì nel 1898, ha pubblicato il romanzo, tre anni prima, ossia nel 1895. Nei film precedenti, Fassbinder si è sempre ispirato a temi attualissimi, mentre per Effi Briest ha rivolto lo sguardo su un’opera ottocentesca.
La contrapposizione tra immaginazione e realtà è il filo conduttore de Il conformista (1970) (prima italiana: 29 gennaio 1971, Milano), di Bertolucci, tratto dall’omonimo romanzo di Moravia. Marcello Clerici (Jean Louis Trintignant) è un mite professore di filosofia, allineato con il regime fascista e stimato in ambito accademico.
Di Pier Paolo Pasolini (nato a Bologna il 5 marzo 1922), Alfredo Bini, produttore di tanti film racconta come nacque, e come finì, una collaborazione che portò il grande scrittore e poeta a realizzare autentici capolavori del cinema. E fu proprio Pasolini a imporre a Bini di far lavorare, come assistente, un certo Bernardo Bertolucci…
Quella del “cinema sonoro” – che, dopo oltre trent’anni, dà voce alle ombre mute, che si muovono silenziosamente sui vari schermi cinematografici dal 1895 (nascita del cinema) fino (più o meno) al 1927 (avvento del sonoro) – è un’invenzione, per così dire, “collettiva”; tuttavia, l’amore per la verità storica non può permetterci di ignorare che, tra i suoi diversi “padri”, un posto di rilievo è occupato dal messinese Giovanni Rappazzo (Messina, 16 ottobre 1893 – Messina, 3 aprile 1995).