LE VIOL (1967) DI JACQUES DONIOL-VALCROZE

Mentre Marianne (Bibi Andersson) è sola in casa, poiché Henri (Frédéric de Pasquale), suo marito, è andato a caccia e la donna si servizio è assente, suonano alla porta di casa: c’è un giovane con un pacco da consegnare. Entrato nell’appartamento, l’uomo – occhiali scuri e pistola col silenziatore – immobilizza rapidamente Marianne, le lega braccia e gambe e la obbliga a sedersi sul divano.

È un killer (Bruno Cremer), a cui, per motivi oscuri, ma riguardanti in qualche modo Henri, è stato affidato un compito: tenere sotto custodia sua moglie. Ogni tanto, dall’esterno, un complice telefona, per accertarsi che tutto proceda bene. Gradualmente, il killer diviene meno severo, si lascia andare ad atteggiamenti comprensivi; slega Marianne, si fa preparare qualcosa in cucina, le fa leggere alcuni brani ad alta voce scelti da lui, che lo rivelano uomo colto. Si stabilisce, tra lui e la sua prigioniera, un legame allusivo, sentimentale: Marianne gli si concede. Nel tardo pomeriggio, l’uomo se ne va; in casa di Marianne tutto torna, lentamente, ordinario.

La sera stessa Henri torna a casa e arrivano degli amici per cena: tra gli ospiti, in smoking, c’è il killer. Marianne lo avvicina, scambia con lui alcune parole, che, pur formalmente corrette, rivelano una reciproca, segreta attrazione.

In Italia venne distribuito nelle sale cinematografiche col titolo Anatomia di un adulterio, ad evidenziare ciò che nasce “violento” e si evolve in legame fisico e sentimentale, ed in alcuni manifesti col titolo La voglia in corpo,  dovuto alla “lente erotica” che i distributori sovrapponevano ai contenuti del film a vantaggio degli incassi dell’epoca.

La co-produzione franco-svedese conferisce in qualche modo una staticità al ritmo, ma la regia di Jacques Doniol-Valcroze è impeccabile, costringendo chiunque a chiedersi le ragioni effettive per cui un uomo con la fisicità di Cremer sia un sicario e per quale ragione inveisca su una donna come la Andersson. Peraltro, l’attore diventa, d’emblée, molto noto nel suo Paese dopo questa performance. Tutto il film potrebbe essere speculare ad uno spettacolo teatrale che illustra al microscopio un uomo e una donna chiusi in un appartamento, ma, sicuramente, non delude le aspettative.

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