SCRITTORI SICILIANI E IL CINEMA, LE INDAGINI DI TORNATORE

Gli anni ’80, forse, hanno segnato l’epoca migliore per la sede regionale Rai di Palermo: meno sovrastrutture, più vicinanza al “reale”, al “percepito” della gente. Nel 1984, Giuseppe Tornatore, alias Peppuccio, collaborava con la Rai ancor prima di trasferirsi a Roma, realizzando un programma per la “maturanda” Rai Tre: Scrittori siciliani e il cinema. Suddiviso in quattro puntate di 30′, e ciascuna relativa ad uno tra i tanti letterati siciliani che col cinema hanno intrapreso un rapporto intrinseco: Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Vitaliano Brancati e Leonardo Sciascia. All’interno dell’intera serie, Tornatore dialoga con Francesco Rosi, Damiano Damiani, Elio Petri, Ugo Pirro, Carlo Lizzani, Mauro Bolognini, Guido Cincotti, Steno, Luigi Zampa, Mario Verdone, Paolo e Vittorio Taviani e Giuseppe De Santis. Scopo centrale del programma, analizzare la relazione, spesso contraddittoria, intercorsa tra questi letterati siciliani e la settima arte. Una relazione, comunque, inevitabile: Ipsa olera olla legit; non meno importante le diverse analisi sulla maniera in cui le opere letterarie sono state tradotte in sequenze filmate dai vari cineasti.

 

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