L’ASSEDIO DI SIRACUSA (1960). IL PEPLUM TORNA IN SICILIA, PRIMA PROVINCIA ROMANA

Il console romano Marcello (Alberto Farnese) sposa una schiava, Lucrezia (Tina Louise), che ha perso la memoria. In effetti la donna si chiama Artemide e proviene da Siracusa, città nella quale vive Archimede (Rossano Brazzi), lo scienziato di cui la donna è stata innamorata e al quale ha dato un figlio.

    Lo scontro tra Roma e Siracusa rifletterà quello tra Marcello e Archimede; quest’ultimo difenderà la propria città con un’invenzione che la rende inespugnabile: gli specchi ustori. Ma il tradimento di Gorgia (Enrico Maria Salerno), renderà vana la difesa e aprirà le porte alla conquista romana.

    Circa i luoghi del film, L’assedio di Siracusa è appartenente al genere dei cosiddetti peplum o “sandaloni”, è girato quasi interamente negli studi cinematografici di Cinecittà, con ampio uso di modellini e false ricostruzioni per gli scontri navali. Solo alcune scene iniziali furono girate in esterna, lungo la costa di Siracusa.

    Il 31 dicembre 1959 sul quotidiano La Sicilia appare un articolo che annuncia : “Si gireranno a Siracusa gli esterni di un film su Archimede. Entro gennaio l’arrivo della troupe”. E aggiunrge: “Non si è ancora spenta l’eco del film Sotto dieci bandiere girato nelle acque della nostra città che già si preannunzia l’arrivo di un’altra troupe cinematografica per girare a Siracusa gli esterni di un grande film già in avanzato stato di lavorazione (…). il costo complessivo previsto supera i due miliardi e mezzo. Si tratta di una produzione di tipo colossale, con l’impiego di enormi masse e di mezzi tecnici assai notevoli (…).

    Il regista del film è Pietro Francisci, il quale ha portato al successo lavori di grande impegno quali Attila e Le fatiche di Ercole. Le riprese verranno effettuate in pochi giorni e il film verrà proiettato in prima nazionale a Siracusa il 19 marzo 1960. Va ricordato che Pietro Francisci, già nel 1947, aveva utilizzato immagini di repertorio sui canti popolari siciliani, realizzate alla Fonte Ciane con gruppi folkloristici locali; Francisci inserirà quelle immagini nel film Natale al campo 119, ove prigionieri italiani rievocano ricordi e intrecciano canti dei diversi luoghi di origine.

FRANCESCO ORTISI

Redazione, Archivio Siciliano del Cinema

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