CAVALLERIA RUSTICANA (1953). NOTE SUL FILM DI GALLONE TRATTO DALL’OPERA DI MASCAGNI

Estate 1953. Carmine Gallone, regista specializzato nella realizzazione di film-opera, aver diretto conosciuto per pellicole di successo quali Scipione l’africano (1937) o alcuni film della fortunata serie di Camillo e Peppone, dà il via alle riprese di una nuova Cavalleria rusticana.

    Già nel 1939 si era avuta per la regia di Amleto Palermi, la prima pellicola in sonoro ispirata al dramma verghiano, utilizzato a più riprese, fin dagli inizi del secolo, dal cinema muto. Con Gallone la novità ad effetto è affidata all’uso del technicolor in tridimensionale e alla scelta del cast. I ruoli di Lola, Santuzza e compare Turiddu vengono affidati rispettivamente all’algerina Kerima, alla svedese May Britt e all’emergente attore italiano Ettore Manni: i tre, in quello stesso anno erano stati diretti da Lattuada nella versione cinematografica di un’altra novella verghiana, La lupa. Ad essi venne affiancato il messicano Anthony Quinn, chiamato a vestire i panni di compare Alfio, ma quando questi aprirà bocca per cantare la voce sarà quella di Tito Gobbi.

    Il risultato ai più non parve interessante e il film venne giudicato una lunga oleografia in celluloide. La sceneggiatura, alla quale aveva collaborato Mario Monicelli, mescolò elementi tratti dalla novella, dal dramma e dall’opera di Mascagni, aggiungendovene altri ad essi del tutto estranei: è il caso della sequenza in cui compare Alfio si reca col suo carretto alla zolfara, attraversando un paesaggio desolato.

    Noto e le campagne del siracusano vennero utilizzate come set cinematografico dalla troupe di Gallone. Il 5 agosto del 1953 il quotidiano La Sicilia informa che il regista Gallone è a lavoro nelle campagne di Santa Teresa Longalini per effettuare le riprese del 3D in technicolor Cavalleria rusticana, specificando che “è in programma un intervento in massa di comparse in costume e una tarantella ballata dai canterini di Val d’Anapo”; sono inoltre previste numerose scene a Noto e al Castello Eutialo. L’8 agosto un nuovo articolo sullo stesso quotidiano informa che un contadino di Avola sta insegnando le regole del duello rusticano agli “inesperti” attori di Gallone.

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