THE MASTER (2012). MAGNETICO ED ORCHESTRATO MAGISTRALMENTE

Nei primi giorni del 2013 arriva al cinema The Master, nuova opera del regista Paul Thomas Anderson. Nella storia, un ex marine, sconvolto dalla Seconda guerra mondiale, vaga negli Stati Uniti, alla ricerca della ragazza che avrebbe dovuto sposare una volta tornato dal conflitto.


Il destino lo mette sulla strada di Lancaster Dodd, eccentrico filosofo e uomo di cultura che fonda un movimento spirituale che vorrebbe provare a fare molto per il prossimo, persino curare dei casi di leucemia, con delle sedute in cui si ricerca l’origine dell’anima del paziente. La scuola di Dodd crede nella reincarnazione e si batte per curare il protagonista, Freddie Quell, appena arrivato nel gruppo, dai traumi che il marine ha vissuto durante la guerra. Si crea un rapporto speciale tra Lancaster Dodd e Freddie, in cui l’uno cerca di comprendere se stesso attraverso le reazioni dell’altro, e l’amicizia funziona, almeno finché Freddie decide di mettersi alla prova con il movimento.

    Il film rivela un’empatia straordinaria tra gli attori Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman (rispettivamente nei panni di F. Quell e Lancaster Dodd), che trasporta lo spettatore nei meandri più oscuri della psiche attraverso teorie di filosofia teoretica e rapporti con l’alterità che vengono continuativamente rivalutati. L’opera segna e convince e ci dà una chiara testimonianza dei dolori che la guerra porta inevitabilmente con sé.

ANDREA VITO

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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