IN RICORDO DI ALBERTO ARBASINO. LA BELLA DI LODI (1963)

La bella di Lodi (1963) film di Mario Missiroli – regista teatrale, qui alla sua prima ed unica esperienza cinematografica – tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Arbasino.

    Una giovane donna, Roberta (Stefania Sandrelli), ricca ed emancipata imprenditrice agricola lombarda, orfana di genitori, vive col fratello – amante dei bei vestiti – a casa dei nonni paterni: lui vecchio gentiluomo di campagna che cura i propri fiori e lei, donna pratica e pragmatica, che dirige la baracca, amministrando i beni di famiglia.

    Roberta conosce casualmente sulla spiaggia un bello, ma spiantato, meccanico che diverrà subito il suo amante: si incontreranno nei vari Autogrill dell’Autostrada appena realizzata – emblema dell’Italia in piena espansione – “perché negli Autogrill si fa prima”. Roberta, infatti, va sempre di fretta e sembra aver dimenticato i lenti ritmi della società rurale in cui è nata. Ama correre per le silenziose strade del lodigiano con la sua spider, ed altrettanto velocemente intende “imborghesire” il proprio amante perché in fondo teme il giudizio della potente nonna che Roberta crede ignara di tutto.

    Ma questa modernissima figura matriarcale, (classe 188….) sorprenderà tutti nel finale del film, intimando alla nipote, improvvisamente timida: “Adesso te lo sposi. Tuo nonno e tuo fratello saran delle brave persone, ma attitudine zero. Ed in casa di un uomo abbiam bisogno: sopratutto per l’azienda. Ti sei divertita con lui…E’ tempo di tirar i remi in barca ora. Allora è deciso. Portamelo che gli parlo e combino tutto!

    Una ragazza con uno splendido futuro alle spalle.

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