NIETZSCHE, D’ANNUNZIO, PROUST E VISCONTI: LE MAGICHE SINERGIE DEL NOSTRO CINEMA
Nel 1976 Luchino Visconti diresse il suo ultimo film, L’innocente, tratto dall’omonimo romanzo di Gabriele D’Annunzio. Il film rappresenta la metamorfosi della vita coniugale di una facoltosa coppia romana di fine ottocento: Tullio, ateo e narcisista, (Giancarlo Giannini) tradisce apertamente la moglie Giuliana (Laura Antonelli), con la quale sente, però, il bisogno di condividere i risvolti di questo suo rapporto adulterino, per sublimarne la lussuria e soddisfare, così, il suo sfrenato edonismo.