ALFRED HITCHCOCK

Sir Alfred Joseph Hitchcock (Londra, 13 agosto 1899 – Los Angeles, 29 aprile 1980) è stato un regista e produttore cinematografico britannico naturalizzato statunitense. È considerato una delle personalità più importanti della storia del cinema. Lo spartiacque nella carriera di Hitchcock è rappresentato dal suo trasferimento da Londra a Hollywood, avvenuto nel 1940. L’ultimo film è Complotto di famiglia diretto nel 1976.

Il regista è conosciuto anche, grazie ai suoi capolavori thriller, come “maestro del brivido”. Nel 1934 Hitchcock firma un contratto per cinque film con la casa di produzione Gaumont British Picture Corporation, di cui era responsabile Michael Balcon, con il quale aveva già collaborato nei primi film. L’isola del peccato (1929) e Ricco e strano nei quali ha messo con sincerità e audacia molto di sé, non vengono compresi dalla critica britannica dell’epoca. Furono fiaschi commerciali e ciò gli impedì di proseguire su una strada che pure sapeva fruttuosa, smorzò lo slancio e indusse il regista a rinunciare.

Hitchcock vuol trovare una ricetta, non c’è dubbio, che lasci però una parte consistente al talento artistico, al suo stile, e L’uomo che sapeva troppo, girato nel 1934, è un perfetto successo strategico: la critica e il pubblico, trovando adesso un Hitchcock simile a quello che immaginavano, applaudono il film senza riserve. L’anno successivo, riprendendo lo stesso principio “… lo innalzò a un punto di massima perfezione” (Rohmer-Chabrol) con Il club dei 39.

Seguiranno Amore e mistero, Sabotaggio, Giovane e innocente e La signora scompare, quello che Raymond Durgnat ha definito The classic thriller sextet (un ciclo di sei classici thriller).

La fama internazionale che gli deriva da queste opere attira l’attenzione dei produttori americani, che incominciano a fargli proposte di contratti; contemporaneamente la Gaumont-British si scioglie, disperdendo il gruppo di collaboratori esperti e fidati con cui Hitchcock era abituato a lavorare: Michael Balcon va alla Metro, Charles Bennett alla Universal, Ivor Montagu lascia il cinema. Il contratto di Hitchcock è subito rilevato dalla Gainsborough. Incominciano i contatti con David O. Selznick.

Con la figlia Pat e la moglie Alma, nell’agosto del 1937 fa un viaggio negli Stati Uniti d’America.

L’ultimo film girato in Inghilterra, prima della partenza per l’America, è La taverna della Giamaica (1939), con il quale onora gli impegni presi con Erich Pommer e Charles Laughton. Si conclude il cosiddetto periodo inglese durante il quale Hitchcock ha girato ventitré film. Nell’estate del 1939, a quarant’anni di età, con la famiglia si trasferisce a Los Angeles.

A Hollywood lavora per David O. Selznick, il produttore di Via col vento; il contratto, che prevede l’impegno per cinque film, viene firmato il 14 luglio 1938.

Inizialmente Hitchcock doveva dirigere un film sulla tragedia del Titanic, ma preferisce un altro soggetto tratto dal bestseller di Daphne du Maurier, Rebecca – La prima moglie (1940), che vince l’Oscar per la produzione di Selznick e per la fotografia di George Barnes, ma non per la regia (Hitchcock non ottenne mai un Oscar come regista di un suo film). Seguono Il sospetto (1941), che ha ancora come protagonista femminile Joan Fontaine e che segna l’incontro di Hitchcock con Cary Grant, con cui girerà ben quattro film; poi Il signore e la signora Smith (1941), una commedia con Carole Lombard e Robert Montgomery. Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il regista alterna una serie di film di impegno antinazista e patriottico: Il prigioniero di Amsterdam, Sabotatori, Prigionieri dell’oceano, e i documentari Bon Voyage e Aventure malgache, a opere che continuano a esplorare i temi a lui cari come L’ombra del dubbio (1943), Io ti salverò (1945) e Notorious – L’amante perduta (1946), con i quali si instaura la felice collaborazione con Ingrid Bergman.

Nel 1945, partendo da materiale filmico registrato da militari inglesi e dell’Armata Rossa entro il campo di concentramento di Bergen-Belsen, realizza un documentario sull’Olocausto intitolato Memory of the camps, che tuttavia non venne diffuso in quanto le forze alleate ritennero che l’orrore suscitato dai suoi contenuti avrebbe ostacolato la riconciliazione postbellica. Il film rimase abbandonato per decenni nell’archivio dell’Imperial War Museum di Londra, parzialmente riscoperto e proiettato nel 1984 al Festival di Berlino; nel 2014 è stato effettuato un restauro completo delle bobine e del montaggio in accordo con lo script del regista. Il film, dal titolo Night Will Fall, diretto da Andre Singer e prodotto da Brett Ratner insieme a Helena Bonham Carter, è stato proiettato il 26 e 27 gennaio 2015 dall’emittente HBO in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del lager di Auschwitz.

I film successivi hanno esiti critici alterni e, per la gran parte, insuccesso commerciale: Il caso Paradine (1947), un dramma giudiziario, Nodo alla gola (1948), fortemente sperimentale e con il quale incomincia la collaborazione con James Stewart che sarà protagonista, come Cary Grant, di quattro film di Hitchcock; Il peccato di Lady Considine (1949), melodramma incompreso e Paura in palcoscenico (1950), un giallo girato in Inghilterra.

Gli anni Cinquanta sono un decennio d’oro per Hollywood e anche per Hitchcock. Nel 1950 il regista passa alla Warner Bros., con cui gira L’altro uomo (1951), che si rivela un grande successo; incassa ancora una delusione con un film a cui teneva molto, Io confesso (1952), ma si prende la rivincita con il successivo Il delitto perfetto (1954), che è anche il primo film con Grace Kelly. Nell’attrice trova un’interprete ideale del suo tipo di donna preferito e, sempre con lei, in forma smagliante, per la Paramount Pictures gira il celeberrimo La finestra sul cortile (1954); infine realizza il divertente Caccia al ladro (1955) e una storia di humour nero La congiura degli innocenti (1956).

Non è dunque un caso che dal 1956 diriga una serie ininterrotta di capolavori: L’uomo che sapeva troppo (1956), remake del film da lui diretto nel 1934, Il ladro (1956), La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959), Psyco (1960), Gli uccelli (1961), Marnie (1963).

Dopo la metà degli anni Sessanta segue un periodo difficile, l’ultimo nella carriera dell’artista. Il sipario strappato (1966) e Topaz (1969) sono molto costosi e non ottengono il successo sperato. Il regista ripiega sulla produzione di un film a basso costo, Frenzy (1972). Le riprese a Londra gli consentono di tornare a girare nella sua città natale, accolto con tutti gli onori. La soddisfazione per il successo del film è oscurata dalla malattia della moglie Alma, colpita da un ictus. Anche il suo stato di salute subisce un peggioramento a causa di problemi cardiaci e viene sottoposto a un intervento chirurgico per l’applicazione di un pacemaker. Il miglioramento delle condizioni di Alma riporta un po’ di ottimismo.

Il 29 aprile 1974 la Film Society di New York organizza il gala annuale in onore del regista, all'”Avery Fischer Hall” del Lincoln Center, in cui vengono proiettati brani dei suoi film e attori e attrici presenti, Grace Kelly, Joan Fontaine, Teresa Wright, Janet Leigh, pronunciano brevi discorsi. Hitchcock, chiamato dagli applausi a concludere la serata, commenta con una battuta a doppio senso: “Come vedete sullo schermo le forbici sono il mezzo migliore!”.

Incomincia la progettazione del suo ultimo film, il cinquantatreesimo, Complotto di famiglia, che sarà presentato nella primavera del 1976. Fotografato da Jack Mitchell- Ha ancora progetti: acquista i diritti del romanzo Lo sconosciuto n. 89 dello scrittore Elmore Leonard per adattarlo in quello che sarebbe dovuto diventare il suo cinquantaquattresimo film; tuttavia il regista abbandona il progetto, preferendo concentrarsi su di un altro soggetto: sta pensando alla sceneggiatura di The Short Night (La notte breve), da un romanzo di Ronald Kirkbride sulla storia di una spia, ma per le riprese è necessario trasferirsi in Finlandia e le condizioni di salute non glielo consentono, poiché si rende necessaria l’applicazione di un altro pacemaker. Partecipa alla festa organizzata in suo onore al Beverly Hilton, il 7 marzo 1979, dall’American Film Institute dal titolo Life Achievement Award (omaggio al lavoro di una vita) e pronuncia uno spiritoso discorso di fronte ai protagonisti di Hollywood al completo.[33]

A Capodanno del 1980 riceve dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra il titolo di baronetto. Nel mese di aprile è ricoverato al Cedars Sinai Hospital. La mattina del 29 aprile 1980 muore, per problemi cardiaci e renali, a Bel Air, Los Angeles all’età di 80 anni. Dopo i funerali, il suo corpo fu cremato e le ceneri vennero sparse nell’Oceano Pacifico.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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