WIM WENDERS

Wim Wenders, all’anagrafe Ernst Wilhelm Wenders (Düsseldorf, 14 agosto 1945), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco. Esponente di primo piano del Nuovo cinema tedesco, ha conosciuto il successo internazionale dirigendo pellicole quali Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti di carattere internazionale. Palma d’oro a Cannes nel 1984, ha inoltre ricevuto l’Orso d’oro alla carriera al Festival del Cinema di Berlino nel 2015.


Dopo aver conseguito la maturità presso l’Humanistisches Gymnasium di Oberhausen, Wenders si iscrive alla facoltà di Medicina, decidendo di seguire le orme del padre, già medico affermato; in seguito, cambierà facoltà, iscrivendosi al corso di laurea in Filosofia, ma la sua forte passione per il cinema lo spingerà a interrompere gli studi universitari e a voler intraprendere la professione di regista. Nel corso della propria carriera, otterrà tuttavia le lauree «ad honorem» nel 1989 dalla Sorbona di Parigi, nel 1995 dall’Università di Friburgo, nel 2005 dall’Università Cattolica di Lovanio e nel 2010 dall’Università degli Studi di Catania.

Nel 1966 Wenders si trasferisce a Parigi e qui lavora come incisore nello studio dell’artista americano Johnny Friedlander. Inizia a frequentare le lezioni dell’Institut des hautes études cinématographiques (IDHEC) e trascorre intere giornate alla Cinémathèque, dove arriva a vedere addirittura cinque film di fila.

In seguito torna in Germania, e dal 1967 al 1970 è studente dell’Accademia del cinema di Monaco. Il suo primo corto, Scenari, è del 1967 mentre l’anno successivo realizza Lo stesso giocatore spara di nuovo, Ciak film, diretto insieme a Gerhard Theuring, e Victor I. Sempre nel 1968 inizia a collaborare con la rivista Filmkritk e il quotidiano Süddeutsche Zeitung come critico cinematografico. Gira altri quattro cortometraggi nel 1969: in particolare, Alabama 2000 anni luce, che segna l’inizio della collaborazione con Robby Müller per la fotografia, e Tre LP americani, scritto insieme allo scrittore austriaco Peter Handke, con il quale il regista lavorerà anche in seguito.

Alla fine degli anni Sessanta e sulla scia della nouvelle vague francese, nasce in Germania il movimento del Nuovo cinema tedesco. Tra i suoi rappresentanti, oltre a Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz e Alexander Kluge, c’è Wenders. Intanto nel 1970 il regista gira il suo primo lungometraggio: Estate in città. Seguono La paura del portiere prima del calcio di rigore del 1971, sceneggiato con Peter Handke, e, l’anno dopo, La lettera scarlatta, film ambientato nell’America puritana del XVII secolo.

Il tema del viaggio è invece al centro di quella che è stata poi definita “la trilogia della strada”. Il primo film che compone la trilogia è Alice nelle città del 1973, opera che Wenders ha girato in parte negli Stati Uniti e che racconta l’amicizia tra un giovane reporter e una bambina. L’opera riceve il premio della critica tedesca nel 1974 e, ancora oggi, viene considerato uno dei lavori più riusciti del regista. Gli altri film della trilogia sono Falso movimento e Nel corso del tempo e, come nel precedente, anche in questi due ad interpretare il protagonista è Rüdiger Vogler. Con Nel corso del tempo arrivano per Wenders i primi riconoscimenti internazionali: il Golden Hugo al Chicago Film Festival e il premio FIPRESCI al Festival di Cannes.

Nel 1975 fonda la casa di produzione “Road Movies” e in seguito dirige L’amico americano, con Bruno Ganz e Dennis Hopper nel ruolo dei due protagonisti. Il film si basa sul romanzo L’amico americano (Ripley’s Game) di Patricia Highsmith e attira l’interesse del regista statunitense Francis Ford Coppola, coinvolto nella co-produzione.

Dopo L’amico americano Wenders si trasferisce negli USA per circa quattro anni. Durante questo periodo dirige Lampi sull’acqua – Nick’s Movie, film-testamento sull’amico e regista Nicholas Ray, malato terminale di cancro. Seguono Hammett – Indagine a Chinatown, una “detective story” con Frederic Forrest, tratta dal romanzo di Joe Gores, e Lo stato delle cose nel 1982. Ambientato in Portogallo e a Los Angeles, quest’ultimo lavoro racconta la vicenda di un regista rimasto senza soldi e pellicola per continuare a riprendere. Il film, con Patrick Bauchau nel ruolo principale, viene premiato con il Leone d’Oro al Festival di Venezia.

Lo stato delle cose apre una fase particolarmente felice per Wenders. Il festival di Cannes lo premia nel 1984 con la Palma d’oro per Paris, Texas, scritto con Sam Shepard, mentre gli conferisce il premio come migliore regista nel 1987 per Il cielo sopra Berlino, in cui torna a collaborare con Peter Handke per i dialoghi e con Bruno Ganz, a cui affida il ruolo del protagonista, l’angelo che vuole diventare uomo.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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