SALVO D’ANGELO

Produttore dimenticato o spesso accusato di essere un avventuriero ambizioso e megalomane, Salvo D’Angelo fu piuttosto un imprenditore audace. In soli cinque anni (1947-1952) produsse una serie di capolavori come La terra trema, un film epico come Fabiola e la sua prima co-produzione francese, La bellezza del diavolo, dimostrando una precoce consapevolezza circa l’importanza dell’industria cinematografica europea rispetto ad altri produttori.

Nonostante il successo di questi film, Universalia fallì – ma D’Angelo tenne segrete le ragioni del fallimento, per lealtà nei confronti dei suoi partner. Ruppe il suo silenzio solamente dopo il suo ritiro dalla produzione, quando rivendicò un ruolo di primo piano in Germania anno zero di Roberto Rossellini.

La storia di Salvo D’Angelo rivela le differenze tra i bisogni e le ambizioni dell’industria cinematografica italiana e i modi in cui si tentò di rispondervi. Invece di supportare la produzione cinematografica, le politiche economiche del governo De Gasperi innescarono una catena di eventi, che, indipendentemente dal merito dei prodotti e dalle dinamiche del mercato, portarono fatalmente al fallimento dell’Universalia, colpita da “fuoco amico”.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

GALLERIA FOTO