LO STUDENTE DI PRAGA (1913) DI PAUL WEGENER

Lo studente di Praga è il primo importante film del cinema tedesco che, con quest’opera, apre uno dei suoi primi squarci nel fantastico. Sceneggiato dal tenebroso e bizzarro Hanns Heinz Ewers (che anni dopo aderirà con fervore al nazismo) e da Paul Wegener, la vicenda trae spunto dal racconto William Wilson di Edgar Allan Poe, dal tema dello sdoppiamento caro a Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (la cui tematica del “doppio” sarà di somma importanza per il fantastico tedesco), dal Faust di Goethe e dalla vicenda stevensoniana de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, 1988.

    Balduin (Paul Wegener), uno studente praghese povero, si imbatte in un inquietante illusionista, il mago Scapinelli (John Gottowt), che si rivela un emissario del demonio. Per conquistare l’amore della contessa Margit (Grete Berger), lo studente vende la propria anima. Di conseguenza, egli vede avverarsi il suo desiderio, ma trova sulla sua strada sempre un suo doppio, nella fattispecie la sua immagine speculare che, assunta una vita propria, lo perseguita e lo ossessiona con la sua malvagità. Quando alla fine Balduin riesce ad uccidere il suo alter ego, pone fine anche alla propria esistenza e il diavolo può impadronirsi per sempre della sua anima.

    Nel 1926 Henrik Galeen girerà un rifacimento con Conrad Veidt nel ruolo dello studente e nel 1935 si avrà una terza versione – non più muta ma sonorizzata, stavolta – ad opera di Arthur Robison. Il film del 1913 ha la particolarità di essere stato girato in parte dal vero, negli scorci più suggestivi di Praga, scelta inconsueta in un periodo in cui si gira quasi sempre in studio. Per materializzare il conflitto interiore che assilla lo studente, l’operatore Guido Seeber fa un notevole uso di suggestive sovraimpressioni, ben coadiuvato dall’esperta mano di Stellan Rye.

    Paul Wegener, con la sua eclettica personalità, sostiene da par suo il ruolo dello studente. Con la sua imponente corporatura, egli è abile nel caratterizzare il personaggio con una tensione molto marcata, assumendo atteggiamenti ora statuari, ora di genuina aggressività.

    Wegener (scrittore-regista- attore) diventerà di lì a poco uno dei nomi di punta dell’espressionismo tedesco.

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