FRIEDRICH WILHELM MURNAU
Friedrich Wilhelm Murnau, pseudonimo di Friedrich Wilhelm Plumpe (Bielefeld, 28 dicembre 1888 – Santa Barbara, 11 marzo 1931), è stato un regista e sceneggiatore tedesco, noto talvolta con l’ulteriore pseudonimo Murglie.
Friedrich Wilhelm Murnau, pseudonimo di Friedrich Wilhelm Plumpe (Bielefeld, 28 dicembre 1888 – Santa Barbara, 11 marzo 1931), è stato un regista e sceneggiatore tedesco, noto talvolta con l’ulteriore pseudonimo Murglie.
Nino Rota, all’anagrafe Giovanni Rota Rinaldi (Milano, 3 dicembre 1911 – Roma, 10 aprile 1979), è stato un compositore italiano, tra i più influenti e prolifici della storia del cinema. Nel 1933 eseguì il suo primo accompagnamento musicale del film Treno popolare di Raffaello Matarazzo.
Piero Piccioni, noto anche con lo pseudonimo di Piero Morgan (Torino, 6 dicembre 1921 – Roma, 23 luglio 2004), è stato un pianista, direttore d’orchestra, compositore e organista italiano. È ricordato come uno dei più noti autori di colonne sonore per il cinema italiano, specialmente nel campo della commedia all’italiana, oltre che per essere stato uno dei protagonisti del caso Montesi.
Musicista e compositore di oltre 300 colonne sonore per il cinema, per sceneggiati televisivi (fra gli altri Anna Karenina), musiche per la radio, il balletto e l’orchestra, iniziò a scrivere colonne sonore negli anni Cinquanta.
Grande appassionato del cinema americano (Frank Capra, Alfred Hitchcock, Billy Wilder, John Ford), ebbe come beniamino tra i compositori stranieri Alex North (autore delle colonne sonore di Un tram chiamato desiderio, di Kazan, e di Spartacus, di Kubrick), che lo influenzò riguardo l’impiego di sonorità jazz.
Nel 1950 Michelangelo Antonioni commissionò a Piccioni la musica per il documentario di un suo allievo, Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrisse le musiche fu Il mondo le condanna di Gianni Franciolini del 1952, seguito da La spiaggia di Alberto Lattuada del 1954. Piero Piccioni ha composto le musiche di tredici dei diciassette film di Francesco Rosi e ha lavorato molto con Alberto Sordi, con entrambi in un sodalizio umano e professionale.
Nel 1965, per la televisione, ha composto le musiche dello sceneggiato televisivo La figlia del capitano.
Per il cinema, tra le sue musiche più famose si segnalano quelle dei film Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli, Il caso Mattei (1972) di Francesco Rosi, Un italiano in America (1967) e Polvere di stelle (1973) entrambi di Alberto Sordi.
Tanti registi hanno affidato al suo talento le loro pellicole: tra gli altri Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Dino Risi, Lina Wertmüller e Tinto Brass.
Tra i prestigiosi riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera ci sono il David di Donatello per il film Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1975), il Nastro d’argento per il film Salvatore Giuliano di Francesco Rosi (1963), il Prix International Lumiere (1991), il Premio Anna Magnani (1975) e il Premio Vittorio De Sica (1979).
Ha anche composto la musica di sottofondo della sigla delle trasmissioni di Rai 3 del 1979.
Nel 2001, nell’ambito del Premio Pippo Barzizza, gli viene assegnato il Trofeo alla carriera in qualità di arrangiatore e compositore.
Verso la metà degli anni cinquanta Piero Piccioni, all’epoca fidanzato dell’attrice Alida Valli, fu coinvolto nella vicenda di cronaca nera nota come il “caso Wilma Montesi”; sospettato di essere coinvolto nella morte della giovane romana, venne in seguito scagionato da ogni accusa. La carriera politica del padre, Attilio Piccioni, però, ne fu gravemente compromessa.
Jean-Louis Trintignant (Piolenc, 11 dicembre 1930) è un attore francese. Figlio di un industriale, negli anni cinquanta studiò teatro prima di imporsi nel film di Roger Vadim E Dio creò la donna (1955), al fianco di Brigitte Bardot.
Kirk Douglas, nato Issur Danielovitch e noto anche come Isadore Demsky (Amsterdam, 9 dicembre 1916 – Beverly Hills, 5 febbraio 2020), è stato un attore e produttore cinematografico statunitense. Padre dell’attore Michael Douglas e del produttore Joel Douglas, nonché nonno di Cameron Douglas, nel 1999 l’American Film Institute lo inserì al 17º posto tra le più grandi star della storia del cinema statunitense.
La sua prima interpretazione cinematografica fu quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946) di Lewis Milestone, accanto a Barbara Stanwyck e Van Heflin; l’anno seguente affiancò Robert Mitchum e Jane Greer in Le catene della colpa di Jacques Tourneur. Successivamente recitò anche in ruoli brillanti, tuttavia la commedia non si addiceva alle sue caratteristiche, più adatte a ruoli forti, spesso cinici, da “duro”. Conquistò l’interesse del pubblico e della critica interpretando un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualità umane, in Il grande campione (1949) di Mark Robson; il successo definitivo arrivò però con L’asso nella manica (1951) di Billy Wilder, in cui interpretò Chuck Tatum, giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera. Seguirono Pietà per i giusti (1951) di William Wyler, accanto a Eleanor Parker, in cui interpretava un poliziotto spietato, e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore cinematografico dal cuore di pietra verso la fragile diva Lana Turner. In quegli anni fornì ottime prove anche nelle pellicole Chimere (1950) di Michael Curtiz e Lo zoo di vetro (1950) di Irving Rapper.
Nel 1954, dopo avere interpretato in Italia il mito di Ulisse di Mario Camerini, ove affiancò Silvana Mangano e Anthony Quinn, fondò una propria casa di produzione denominata Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizzò i suoi più grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpretò con grande efficacia il pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre al 1957 risale uno dei capolavori nella sua ricca filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick e al quale Douglas teneva molto. Sempre diretto da Kubrick, l’attore sarà il protagonista nel 1960 del kolossal Spartacus, da lui stesso prodotto. Nella sua lunga carriera fu anche un eccellente interprete di film western, tra i quali sono da ricordare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks, L’uomo senza paura (1955) di King Vidor, e Sfida all’O.K. Corral (1957) di John Sturges: in quest’ultimo impersonò splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, al fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.
Per tutti gli anni Sessanta partecipò a film di vario genere, distinguendosi ancora per la sua presenza sanguigna e decisa; tra questi si segnalano il disneyano 20.000 leghe sotto i mari (1954) di Richard Fleischer, I vichinghi (1958) di Richard Fleischer, Noi due sconosciuti (1960) di Richard Quine, L’occhio caldo del cielo (1961) di Robert Aldrich, Due settimane in un’altra città (1962) di Vincente Minnelli (1962), Solo sotto le stelle (1962) di David Miller, Sette giorni a maggio (1964) di John Frankenheimer, Carovana di fuoco (1967) di Burt Kennedy, La fratellanza (1968) di Martin Ritt e Il compromesso (1969) di Elia Kazan.
Negli anni Settanta e Ottanta diradò la sua attività sul grande schermo; di questo periodo si ricordano, tra gli altri, Uomini e cobra (1970) di Joseph L. Mankiewicz, Un uomo da rispettare (1972) di Michele Lupo, Fury (1978) di Brian De Palma, Jack del Cactus (1979) di Hal Needham, Saturno 3 (1980) di Stanley Donen, L’uomo del fiume nevoso (1982) di George Miller e Due tipi incorreggibili (1986) di Jeff Kanew, ove apparve nuovamente in coppia con Burt Lancaster.
Ricevette tre candidature al Premio Oscar, senza mai vincerlo. Solo nel 1996 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Il 16 gennaio 1981 ottenne una prestigiosa onorificenza civile statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal presidente Jimmy Carter. Douglas interpretò il suo penultimo film, Vizio di famiglia (2003) di Fred Schepisi, accanto a Michael, con i due che ebbero i ruoli di padre e figlio. La sua ultima apparizione al cinema risale al 2004, con il film Illusion di Michael A. Goorjian, nella parte di un regista moribondo. Saltuariamente attivo anche nelle produzioni televisive, apparve per l’ultima volta sul piccolo schermo nel 2008.
Ormai lontano dalle scene in ragione dell’età avanzata e delle limitazioni fisiche, si impegnò, attraverso i mezzi di comunicazione di massa (fra i quali un suo blog), in una campagna atta a indurre gli Stati Uniti d’America a chiedere perdono per la schiavitù delle persone deportate dall’Africa fra i secoli XVI e XIX e per le ingiustizie che gli afroamericani continuarono a patire anche dopo l’abolizione formale del regime schiavista, battaglia vinta nell’agosto 2008.
Kirk Douglas muore il 5 febbraio 2020 all’età di 103 anni: era l’attore vivente più anziano vincitore del Premio Oscar alla carriera.
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Fritz Lang, pseudonimo di Friedrich Christian Anton Lang (Vienna, 5 dicembre 1890 – Beverly Hills, 2 agosto 1976), è stato un regista, sceneggiatore e scrittore austriaco naturalizzato statunitense. Il suo ruolo nella storia del cinema è unanimemente considerato di primaria importanza.
Jean-Luc Godard (Parigi, 3 dicembre 1930) è un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico francese. È uno degli esponenti più importanti della nouvelle vague, nonché uno dei registi più significativi del cinema francese e internazionale.
Costanza d’Altavilla, o Costanza I di Sicilia (Palermo, 2 novembre 1154 – Palermo, 27 novembre 1198), ultima regina della Casa d’Altavilla, è stata regina consorte e reggente di Sicilia un carica dal 25 dicembre 1194 al 28 settembre 1197, imperatrice consorte (come moglie di Enrico VI di Svevia) e madre di Federico II. Costanza era figlia postuma di Ruggero II re di Sicilia e della sua terza moglie Beatrice di Rethel: alla nascita non presumibile erede al trono.
Il Regno delle Due Sicilie fu uno Stato sovrano dell’Europa meridionale esistito dall’8 dicembre 1816 al 21 febbraio 1861, ovvero dalla Restaurazione all’Unità d’Italia.
Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250), è stato re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), Re dei Romani (dal 1212) e poi Imperatore del Sacro Romano Impero (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220) e re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).