PASQUALE SCIMECA. IL VERISTA DEI REGISTI SICILIANI
Da I briganti di Zabut e Placido Rizzotto a Rosso Malpelo e Malavoglia, per un cinema delle radici e della cultura siciliana.
Nonostante i natali e la crescita Oltreoceano da novello Frank Capra, Emanuele Crialese si può considerare siciliano d’adozione. Nasce a Roma da genitori siciliani, probabilmente lampedusani, qualcosa che sembra segnarlo indelebilmente nell’animo se riflettiamo sulla sua produzione filmica.
Nipote d’arte, medico mancato, romanziere, regista e magnifico interprete. Da I cento passi e Il traditore.
Premio Strega, Principe illuminato, eroe di guerra, letterato, il successo postumo di un’icona della sicilianità.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, 12º duca di Palma, 11º principe di Lampedusa, barone della Torretta, Grande di Spagna di prima Classe nacque a Palermo il 23 dicembre del 1896, figlio di Giulio Maria Tomasi (1868-1934) e di Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò (1870-1946).
Muratore, banditore, imitatore, attore, cantante e infine presentatore. Quartogenito di diciotto figli, Francesco Benenato, noto poi come Franco Franchi, nacque a Palermo il 18 settembre del 1928 in una poverissima famiglia proletaria – al punto da non poter nemmeno completare le elementari poiché dovette iniziare a lavorare con il padre come muratore.
Quarto di cinque figli, Francesco – detto Ciccio – Ingrassia nacque a Palermo, nel quartiere Il Capo, in via San Gregorio, il 5 ottobre del 1922, in una famiglia di modestissime condizioni economiche. Sin dall’infanzia manifestò uno scarso interesse per l’istruzione e una propensione all’umorismo.
Consumatore instancabile di film, appassionato di fotografia, scrittore, e autore di alcuni delle pellicole più affascinanti della storia del cinema italiano.