Conrad Veidt è uno degli attori-simbolo dell’espressionismo tedesco e, nello stesso tempo, uno dei più incisivi interpreti del cinema muto. Nato in Germania nel 1893, Veidt compie il suo tirocinio col teatro di Max Reinhardt ed entra nel cinema nel 1917. Nel 1919 viene diretto da Richard Oswald in Un affare misterioso (Unheimliche Geschichten), da F. W. Murnau in Satanas (in cui sostiene il ruolo di Lucifero) e ne La testa di Giano (Der Januskopf). Ma la consacraziote arriva sempre nello stesso anno grazie all’allucinata caratterizzazione del sonnambulo Cesare ne Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene.
Faust (1926) è l’ultimo film muto che Friedrich Wilhelm Murnau realizza in Germania prima di trasferirsi in America, attratto dalla nascente culla del cinema rappresentata da Hollywood. Noto anche col suo titolo originale tedesco di Faust – Eine deutsche Volkssage, presenta molti dei caratteri propri dell’espressionismo tedesco ma non mancano le influenze fantasy oltre che una certa sensibilità verso il paesaggio romantico.
Nosferatu è una parola che richiama quella greca, il νοσοφόρος e può essere tradotta come “colui che porta con sé la malattia”. È proprio in questo giro di parole che è racchiusa una pozione importante relativa alla storia del cinema del Ventesimo secolo, sintetizzata in poco più di un’ora e mezza di immagini e suoni che hanno indelebilmente lasciato un segno nell’arte e nella cultura occidentale.
Il gabinetto del dottor Caligari (1920), film diretto da Robert Wiene, con la sceneggiatura di Hans Janowitz e Carl Mayerha, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema mondiale. Considerato una pietra miliare della settima arte, rappresenta la sintesi di un periodo storico particolarmente cruciale per tutta l’Europa.
Questo genio dell’arte filmica è la punta di diamante dell’espressionismo cinematografico tedesco. Nei suoi film è nitidamente sviluppato il senso degli spazi, angusti o aperti che siano e i motivi principali della sua opera sono lo sdoppiamento e il percorso di personaggi che fanno affiorare le zone sepolte dell’inconscio.