MICHEL BOUQUET

Michel Bouquet (Parigi, 6 novembre 1925) è un attore francese attivo per oltre sessant’anni nel cinema (un centinaio di film all’attivo dal 1947) e in teatro, due volte vincitore del Premio César ed elevato alla dignità di gran croce della Legion d’Onore il 14 luglio 2018.

Figlio di un ufficiale e nipote di un calzolaio, all’età di sette anni Michel Bouquet viene mandato in collegio con i suoi tre fratelli. Bambino riservato, deve affrontare la crudeltà dei suoi compagni e resterà segnato dalla difficile esperienza. Mentre suo padre è prigioniero di guerra, esercita svariati mestieri per sostenere la madre e i fratelli. Nel 1943, Bouquet conosce Maurice Escande, un membro della Comédie-Française, che gli offre di frequentare le sue lezioni di recitazione. In seguito è allievo del Conservatoire national supérieur d’art dramatique, frequentato anche da Gérard Philipe, e debutta sul palcoscenico nel 1944, ottenendo il suo primo ruolo da protagonista in Roméo et Jeannette di Jean Anouilh. Michel Bouquet ha contribuito a far conoscere sulle scene francesi le opere di Harold Pinter. Nominato professore al Conservatorio Nazionale Superiore di Arte Drammatica nel 1977, tra le sue più celebri interpretazioni sul palcoscenico, da ricordare due lavori di Samuel Beckett, Aspettando Godot nel 1978 e Finale di partita nel 1995, nonché Danza di morte di August Strindberg nel 1984 e Il re muore di Eugène Ionesco nel 1994.

Michel Bouquet fa la sua prima apparizione al cinema in Monsieur Vincent (1947) di Maurice Cloche. Interprete prolifico, raffinato, a volte enigmatico e inquietante, alterna teatro e cinema, pur dichiarando di preferire le tavole del palcoscenico al grande schermo. Al cinema è particolarmente noto per le sue interpretazioni di personaggi borghesi, tipici nelle opere degli anni settanta di Claude Chabrol e François Truffaut. Non esita a sostenere ruoli spiacevoli, a interpretare personaggi ambigui, oscuri e ombrosi. La sua silhouette, il suo volto dall’espressione imperturbabile e ascetica e la sua voce profonda conferiscono singolarità e profondità ai personaggi che interpreta, consentendogli di dimostrare grande talento sia nella commedia che nel dramma.

Per la regia di François Truffaut, Bouquet è Comolli, il detective privato assassinato da Jean-Paul Belmondo in La mia droga si chiama Julie (1969) ed è una delle vittime di Jeanne Moreau in La sposa in nero (1968). Per Chabrol interpreta il marito ingannato da Stéphane Audran in Stéphane, una moglie infedele, cui fa seguito il crudele suocero in All’ombra del delitto (1970). Successivamente Bouquet è il poliziotto testardo che perseguita Alain Delon in Due contro la città (1972), il candidato parlamentare in L’uomo in basso a destra nella fotografia (1973) di Nadine Trintignant, il magnate della stampa, ricoverato in ospedale e sostenuto dalle cure di Claude Jade in Le campane di Bicêtre (1976). Nello stesso anno interpreta il miliardario nella commedia Professione… giocattolo di Francis Veber.

In questo decennio interpreta due ruoli oscuri per André Cayatte, in Non c’è fumo senza fuoco (1973) e Ragione di stato (1978). Un altro film incentrato su temi politici è L’attentato (1972) di Yves Boisset. Negli anni ottanta affianca ancora una volta Stéphane Audran, per la regia di Claude Chabrol, in Una morte di troppo (1986), interpretando il notaio Lavoisier, mentre nel 1982 è l’ispettore Javert in Les miserables, versione di Robert Hossein con Lino Ventura. Tra le sue ultime interpretazioni di rilievo, il pittore Auguste Renoir in Renoir (2012).

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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