MARCHESE DE SADE

Donatien-Alphonse-François de Sade, signore di Saumane, di La Coste e di Mazan, marchese e conte de Sade – pronuncia francese – conosciuto comunemente come Marchese de Sade ma anche come D.A.F. de Sade e soprannominato Divin marchese (Parigi, 2 giugno 1740 – Charenton-Saint-Maurice, 2 dicembre 1814), è stato uno scrittore, filosofo, poeta, drammaturgo, saggista, aristocratico, criminale[1] e politico rivoluzionario francese, delegato della Convenzione nazionale e noto per le numerose opere letterarie a tema libertino e gotico-horror, incentrate su una commistione di violenza e sessualità spesso deviata e con esiti spesso grotteschi e surreali.

La vita e gli scritti di De Sade hanno ispirato numerose pellicole. Fra i registi che hanno lavorato su Sade spiccano in particolare i nomi di Luis Buñuel (il primo cineasta a citare Sade in un film), Peter Brook, Jesús Franco e Pier Paolo Pasolini. Rappresentazioni delle opere di Sade cominciarono ad apparire a partire dal periodo surrealista. Ecco una lista di alcuni film (tralasciando gli innumerevoli a carattere esclusivamente pornografico) basati sulla sua vita e sulle sue opere letterarie:

L’âge d’or (1930), nato dalla collaborazione tra il regista Luis Buñuel e l’artista surrealista Salvador Dalí. La scena finale, ispirata alle 120 giornate di Sodoma, mostra una conclusione, non presente nel libro, con i libertini, accompagnati da una figura cristologica, impersonata dall’attore Lionel Salem, che emergono dal loro rifugio nel castello di Silling. La figura di De Sade ritornerà, interpretata da Michel Piccoli, nel successivo film La via lattea, diretto da Buñuel nel 1969. Il teschio maledetto (1966), film horror britannico basato sul racconto di Robert Bloch intitolato The Skull of the Marquis de Sade. Peter Cushing interpreta un collezionista il cui corpo viene posseduto dallo spirito del Marchese quando entra in possesso del cranio di questi. Il marchese appare nel prologo come un corpo in decomposizione dissepolto da un saccheggiatore di tombe. In un’altra scena un personaggio fa un breve racconto della vita di Sade, enfatizzandone le reputazione di “uomo nero”.
Marat-Sade, Il film del 1966, (titolo originale Marat/Sade) diretto da Peter Brook, che diresse anche la prima produzione in lingua inglese su questo soggetto. Patrick Magee interpreta il Marchese.
Justine ovvero le disavventure della virtù (in francese Marquis de Sade: Justine) , diretto da Jesús Franco (1968). Klaus Kinski assume le vesti del Marchese, apparendo nella cella mentre scrive il romanzo cui fa riferimento il titolo. Romina Power interpreta invece la protagonista. De Sade (1969), versione romanticizzata della vita di de Sade, scritto da Richard Matheson e diretto da Cy Endfield. Al momento della sua proiezione ebbe grande notorietà e vari contenuti sessuali in esso presenti vennero ripresi da Playboy per una serie di pubblicazioni a essi ispirata. Keir Dullea interpreta il Marchese (che nel film viene chiamato con il nome Louis-Aldonze-Donatien) in un cast che include tra gli altri Lilli Palmer, Senta Berger, Anna Massey, e John Huston. De Sade 70 [conosciuto anche con il titolo La filosofia nel boudoir; titolo per la Spagna: Philosophy in the Boudoir; titolo per il mondo anglofono: Eugenie… The Story of Her Journey into Perversion; titolo per la Germania: Wildkatzen] (1969). Un altro film di Franco, con Christopher Lee nel ruolo di Dolmancé. De Sade 2000 (Eugénie, conosciuto anche con il titolo Eugénie de Sade), un altro adattamento di Jesús Franco (1970). Questa volta Franco ripropone il testo “Eugénie de Franval“, collocandolo nel XX secolo. Justine de Sade, diretto da Claude Pierson (1972). Salò o le 120 giornate di Sodoma, diretto da Pier Paolo Pasolini (1975). Il romanzo sadiano viene collocato nell’Italia fascista. Cruel Passion (1977), una riproposizione di De Sade’s Justine, con Koo Stark nelle vesti dell’eroina vittima di innumerevoli sevizie. Waxwork – Benvenuti al museo delle cere (1988), un horror. In questo film le persone, una volta disegnate su dei tableaux in una camera degli orrori, entrano nelle vite di coloro che erano originariamente rappresentati. Due personaggi sono così trasportati nel mondo del Marchese, dove vengono torturati da Sade (J. Kenneth Campbell) e da un Principe, interpretato da Anthony Hickox. Marquis (1989), una produzione franco-belga che combina l’utilizzo di pupazzi e l’animazione per descrivere la vita del Marchese (doppiato da François Marthouret) mentre è imprigionato nella Bastiglia. Le notti proibite del Marchese De Sade [Night Terrors, titolo in inglese] (1993), un film horror di Tobe Hooper, che pone l’accento sulla natura malvagia del Marchese. La rappresentazione degli ultimi giorni del marchese viene intercalata con la vicenda di un suo discendente contemporaneo, un serial killer. Tobe Hooper è il regista, mentre l’icona horror Robert Englund interpreta de Sade e il suo discendente. Marquis de Sade (1996). Il Marchese (Nick Mancuso) seduce una giovane vergine dalla sua cella ove è rinchiuso. Sade – Segui l’istinto (2000), diretto da Benoît Jacquot. Daniel Auteuil interpreta Sade, imprigionato in una villa in campagna con altri nobili a causa della rivoluzione. Troviamo il Marchese impegnato nell’educazione sessuale di una giovane. Quills – La penna dello scandalo (2000), un adattamento dell’opera teatrale di Doug Wright fatta dal regista Philip Kaufman. Si tratta di una versione romanticizzata degli ultimi giorni di Sade, che si interroga sulla questione della pornografia e della responsabilità sociale. Troviamo Geoffrey Rush nel ruolo di Sade in un cast che include anche Kate Winslet, Joaquin Phoenix, e Michael Caine. Il film ritrae Sade come un paladino della libertà di espressione, in un’ottica più ampia di critica alla censura dei giorni nostri.
Lunacy o Šílení (2005): produzione ceca diretta da Jan Švankmajer. Trae ispirazione sia dai racconti del terrore di Edgar Allan Poe sia dalle opere del marchese de Sade. L’educazione sentimentale di Eugénie (2005)

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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