VAGHE STELLE DELL’ORSA… (1965) – LUCHINO VISCONTI

La difesa della cultura di appartenenza, alimentata dal ricordo della tragica scomparsa del comune genitore ebreo, è il tema centrale di Vaghe stelle dell’Orsa…, film del 1965 diretto da Luchino Visconti e vincitore del Leone d’Oro.

    Come nel canto del Leopardi, si celebra il ritorno nel “paterno giardino” – qui ambientato a Volterra – dal quale, a distanza di anni, un fratello, Gianni, (Jean Sorel) ed una sorella, Sandra, (Claudia Cardinale) saranno fagocitati per ripiombare nelle dinamiche adolescenziali, assai morbose e mai risolte. In linea con i migliori miti attici, oltre ad un padre defunto, vi è una madre alienata ed un prepotente patrigno (strepitoso Renzo Ricci), probabilmente delatore nella deportazione in Germania dell’allora capofamiglia.

    Il film è dominato dalla dimensione del ricordo, destinato a sublimarsi in commemorazione che la cittadina etrusca ha riservato all’augusto padre dei protagonisti. La vicenda narrativa, quasi la versione in prosa di una tragedia, si consuma alla presenza del novello sposo di Sandra, desideroso di conoscere il passato della giovane moglie, forse per meglio decifrarne certi oscuri atteggiamenti. Ma qual’ è stata la reale natura del rapporto tra i due fratelli ?

    La bellezza del film risiede nel dubbio: trattasi, infatti, di un soggetto volutamente ambiguo, che si presta a letture opposte, entrambe sostenibili. Non esiste univocità nei personaggi, che sono, perciò, tutti drammatici. A me piace pensare al rapporto morboso, non incestuoso, dettato – consciamente od inconsciamente – dalla ricerca del Padre: i fratelli, instaurando tra loro un rapporto esclusivo, intimo, indecifrabile hanno in realtà, quasi religiosamente, celebrato giorno per giorno la memoria del defunto genitore, martire in un campo di concentramento.

    Bellissime le scene notturne di una Volterra assai ventosa, quasi una Natura improvvisamente benigna che vorrebbe spazzar via il passato dei protagonisti per condurli violentemente in un più leggero altrove.

GALLERIA FOTO

GALLERIA VIDEO