LA NOTTE BRAVA (1959) DI MAURO BOLOGNINI

La notte brava è un film di Mauro Bolognini, tratto dall’omonimo racconto di Pier Paolo Pasolini che di questo film del 1959 curò soggetto e sceneggiatura. Tre giovani borgatari, dopo una serie di peripezie, incontrano tre ragazzi borghesi che, sia pure per poche ore, fanno respirare ai primi il bel mondo. Sullo sfondo una Roma pronta a subire il miracolo economico.

   Le piccole e grandi prerogative di tutti sono fatalmente messe da parte. I borgatari, a contatto con i soldi, posano a chiassosi borghesi; i ragazzi borghesi, attanagliati dalla noia del loro vivere quotidiano, hanno invece voglia di infrangere le ataviche regole e quindi di delinquere, anche per il tramite di questi “nuovi amici”.

   La casa in cui avviene l’incontro, per dialoghi e dinamiche, sembra rimandare agli scandali del delitto Montesi. “Capocotta è la Caporetto della borghesia italiana!” disse qualcuno, e nel film viene chiaramente rappresentato come l’alienazione e l’incomunicabilità stiano cominciando, trasversalmente, a contaminare l’intera società italiana: le vittime predilette saranno proprio quelli che, alla ricerca di falsi miti e riti, si allontanano dal “protetto” mondo della propria borgata.

    La collaborazione con Pasolini darà ottimi frutti: i ragazzi nel film si somigliano tutti, sopratutto nei tratti somatici. Le facce alla “Accattone” si sono oramai ingentilite e qui è rinvenibile, quasi profeticamente, la denuncia pasoliniana dell’imminente mutazione non solo antropologica, ma anche antropomorfica, degli italiani: è già in fieri quella pulsione criminaloide che – secondo il poeta friulano – da lì a poco ci contaminerà, come una peste morale.

    Questa – forse dolorosa – presa di coscienza da parte di Bolognini porterà il regista sempre più a rifugiarsi nel passato.

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