INGRID THULIN. PROFILO

Ingrid Lilian Thulin, nasce a  Sollefteå il 27 gennaio 1926, attrice svedese. Formatasi come attrice teatrale presso il Reale Teatro Drammatico di Stoccolma, venne scoperta da Ingmar Bergman che la fece debuttare in Il posto delle fragole (1957), accanto a Victor Sjöström e Bibi Andersson.

    Fu una delle attrici preferite del regista svedese, con il quale girò nove film. Ha lavorato anche come attrice televisiva: girò i film per la TV Il rito (1967), Scene da un matrimonio (1973), Corruzione in una famiglia svedese (1974) e Dopo la prova (1984). Partecipò anche al film hollywoodiano I quattro cavalieri dell’Apocalisse (1962) di Vincente Minnelli, accanto a Glenn Ford.

    Di grande efficacia nei colpi di scena, bellissima donna e dalla presenza incisiva, diede notevoli prove di attrice drammatica, ed ancora diretta da Ingmar Bergman, soprattutto in Luci d’inverno (1962), Il silenzio (1963), ove interpretò con grande maestria una donna ammalata di tubercolosi, e Sussurri e grida (1972). Rilevante anche la sua partecipazione al film Giochi di notte (1966) di Mai Zetterling. Nel 1976 fece parte del ricco cast impiegato nel film, di grande successo, Cassandra Crossing di George Pan Cosmatos. Attrice di respiro internazionale, lavorò, tra gli altri, con registi come Granier-Deferre, Bolognini, Resnais, Visconti, Brass e Montaldo.

    Stabilitasi in Italia negli anni Settanta, decise di vivere in una villa in campagna a Sacrofano, e talvolta risiedeva a Punta Rossa (San Felice Circe), in una villa sul mare realizzata per lei dall’architetto Antonio Valente. Dopo la sua interpretazione in La casa del sorriso (1988) di Marco Ferreri, premiato con l’Orso d’oro al Festival di Berlino del 1991, decise di lasciare il cinema per dedicarsi prevalentemente al teatro.

    Nel 2003 la Thulin avrebbe dovuto recitare in Sarabanda, ultimo film di Ingmar Bergman, ma nell’ottobre di quello stesso anno si ammalò di cancro; dopo quasi tre mesi di sofferenza, morì il 7 gennaio 2004 e venne sepolta a Stoccolma.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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