AKIRA KUROSAWA. PROFILO

Akira Kurosawa nasce a Tokyo, Giappone, il 23 marzo 1910, regista, sceneggiatore, montatore, produttore cinematografico e scrittore. Riconosciuto come una delle personalità cinematografiche più significative del XX secolo, è probabilmente il più importante e imitato cineasta giapponese e i suoi film hanno influenzato fortemente generazioni di registi in tutto il mondo.

    Ha ottenuto tra i vari premi ricevuti il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1951, la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1980, il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia nel 1982 e l’Oscar alla carriera nel 1990.

    Discendente di una nobile famiglia di samurai, ultimogenito di Isamu e Shima, la sua famiglia era composta da tre fratelli e quattro sorelle. Uno dei suoi fratelli morì prima della sua nascita, e una delle sue sorelle fu uccisa da una malattia quando lui aveva dieci anni. Nel periodo scolastico, iniziò a interessarsi al disegno, alla pittura e al teatro, ma divenne anche un esperto di kendō ed un appassionato di golf. Fu per merito del fratello Heigo, esperto e appassionato di cinema, che Akira inizierà ad avvicinarsi a quello che sarebbe stato il suo campo. Il fratello, suicidatosi poi nel 1930, fece nascere in lui la passione per la letteratura e in particolar modo per William Shakespeare.

    Nel frattempo, Kurosawa intraprende l’attività di benshi, commentatore di film musicali, che gli permette di conoscere le produzioni dei registi dell’epoca. Nel 1936, viene assunto da una casa di produzione cinematografica come assistente regista. Dopo un periodo di collaborazione con Kajirō Yamamoto, sotto la cui direzione gli viene affidata, per la prima volta, la sceneggiatura de Il cavallo, intraprese una propria carriera da cineasta. Kurosawa nel corso della sua vita vide il Giappone cambiare completamente, passando da nazione sotto un regime totalitario con ambizioni militari a potenza economica pacifista. Anche se è particolarmente ricordato per i suoi primi film girati a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, Kurosawa continuò a scrivere e dirigere film fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1998.

    I più famosi film di Kurosawa sono ambientati nel periodo feudale dell’impero del Giappone (circa XIII secolo – XVII secolo). Alcune delle trame delle sue pellicole sono adattamenti (più o meno fedeli) di opere di Shakespeare, come Ran (1985), basata sul Re Lear, e Il trono di sangue, basato sul Macbeth. La fortezza nascosta, la storia di una principessa, un generale, e due contadini ignoranti e avidi, ha avuto una notevole influenza su George Lucas per la creazione della saga di Star Wars. Gli altri film più conosciuti di Kurosawa, sempre improntati sulle figure mitiche ed epiche dei Samurai, sono Rashomon (vincitore del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1951, un premio che fece acquisire notorietà al regista e che aprì le porte dell’Occidente al cinema giapponese), I sette samurai, più tardi rielaborato nel western I magnifici sette, e La sfida del samurai, che fornì la base per il primo spaghetti-western di Sergio Leone con Clint Eastwood, Per un pugno di dollari. La sfida del samurai vide anche un sequel, Sanjuro.

    Kurosawa diresse anche molti adattamenti di classici della letteratura russa, incluso L’idiota, tratto dal romanzo omonimo di Fëdor Dostoevskij, e I bassifondi, tratto dal romanzo omonimo di Maksim Gorkij, ma anche di autori quali Arsenev Nel profondo Ussuri e Dersu Uzala per girare il film omonimo. Anatomia di un rapimento è invece basato su Due colpi in uno dello scrittore statunitense Ed McBain. Sedici dei suoi film, realizzati tra il 1948 e il 1964, sono interpretati da alcuni attori ricorrenti, tra i quali spicca Toshirō Mifune, la cui collaborazione con il regista cominciò nel 1948 con L’angelo ubriaco e terminò nel 1965 con Barbarossa.

    Dopo questo film, Kurosawa passò dal bianco e nero al colore, cambiando anche lo stile, che precedentemente era caratterizzato da una tendenza costante all’epico. Il suo film seguente Dodes’ka-den, film a episodi incentrati sui disadattati e gli emarginati prodotti dalla società giapponese, non si rivelò un successo. Kurosawa cominciò allora a lavorare su un progetto di Hollywood, Tora! Tora! Tora!; ma la 20th Century Fox lo rimpiazzò con Kinji Fukasaku prima che il film fosse completato.

    Dopo questo smacco, Kurosawa, in linea con lo spirito giapponese che aveva dipinto nei suoi film, tentò il suicidio, sopravvivendo. Girò allora numerosi altri film: Dersu Uzala, girato in Unione Sovietica e ambientato in Siberia nei primi anni del XX secolo, Kagemusha – L’ombra del guerriero (coprodotto da Francis Ford Coppola e George Lucas), la storia di un uomo che è il sosia di un nobile medievale e che prenderà possesso della sua identità, film che si aggiudicò la Palma d’oro ex aequo con All That Jazz – Lo spettacolo comincia; Ran, prodotto questa volta con la Francia, divenne un vero e proprio successo internazionale, ed è da molti considerato il massimo raggiungimento artistico della carriera di Kurosawa. Gli ultimi film del regista comprendono Sogni, Rapsodia in agosto e Madadayo – Il compleanno.

    Il suo stile semplice ma estremamente spettacolare e la sua capacità di alternare toni lievi e grotteschi ad altri gravi e tragici, hanno contribuito alla creazione di un cinema epico e privo di retorica, e dunque classico e innovativo allo stesso tempo.

    La sua tomba si trova a Kamakura presso il cimitero del tempio buddista An’yō-in.

Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema

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