LA CONDIZIONE FEMMINILE SECONDO MARCO FERRERI

La tesi cinematografica del regista è spietata: la società creata dagli uomini per gli uomini si è disintegrata, esistono solo le donne, le battaglie delle donne.

    Tra i tanti film di Marco Ferreri che ne sostengono la validità c’è Ciao maschio (1978), un’opera il cui protagonista, un tale di nome Lafayette (Gérard Depardieu), nudo, vaga tra New York e l’Impero romano con i cadaveri di uno scimmione, una scimmietta, un anarchico.

    Violentato dalla sua compagna che gli vuole imporre una paternità indesiderata, morir in un incendio lasciando sole la donna e la figlia. Film angoscioso, Ferreri, Nel finale sopravvive la donna. Significa che “l’avvenire è femmina?”. «Ma guardi che la donna è un uomo. Un uomo di sesso femminile, voglio dire. Più libero, forse: più vitale. Quando hanno “costruito” quello di sesso maschile l’hanno condizionato sul modello che gli faceva comodo, si sono dimenticati della donna perché non gli serviva.

    E adesso che la società eretta dai maschi per i maschi si è disintegrata… L’uomo imparerà a essere uomo quando si sarà liberato da tanti orpelli che gli sono estranei: la morale, la religione, la cultura; quando avrà smesso di delegare agli altri la costruzione della sua immagine.»

    Lei spesso ha trattato malissimo la donna: l’ape regina, la donna scimmia, la donna cadavere, la donna che dà il colpo di grazia alla voglia del partner di tagliarsi il sesso… «Se mai sono stato contro, sono stato contro il ruolo storico della donna, contro ciò che l’uomo ne aveva fatto.» Nel senso che oggi la condizione femminile… «Oggi non esiste più la condizione femminile e quella maschile. Esistono solo le donne, le battaglie delle donne; e la condizione individuale non relativa al sesso d’appartenenza.»

Intervista del 4 aprile 1978 rilasciata a Claudio Lazzaro

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