Daniela Giordano, attrice palermitana, percorre un breve tratto di quella lunghissima strada che si chiama cinema italiano (1967-1980). E lascia il segno. Meno formosa (ma più bella e brava) di altre colleghe che imperversano nel periodo, non ama spogliarsi, ma lo fa con ironica eleganza quando il copione lo prevede.
Questa prima monografia dedicata al cinema di Roberto Andò illustra la peculiarità di un autore rigoroso che nei suoi film, da Diario senza date (1995) a Viva la libertà (2013) e Le confessioni (2016), ha costruito un percorso coerente e originale mettendo in scena la “memoria degli altri”, un intreccio appassionante di destini individuali e collettivi.
Il cinema di Marco Tullio Giordana in rapporto con la Storia, dal Fascismo alle rivolte sessantottine, dalla violenza negli stadi al fenomeno dell’immigrazione in Italia, dal terrorismo degli anni Settanta alla lotta contro le mafie.
L’interpretazione dei film presenta le analisi di undici grandi film della storia del cinema, effettuate da studiosi specializzati nella lettura del testo. Sono analisi sviluppate con metodi diversi, che consentono di comprendere in profondità l’orizzonte immaginario e gli stili di messa in scena di autori del cinema classico e del cinema moderno.
L’horror è un genere cinematografico molto popolare e geograficamente eterogeneo; si potrebbe quasi dire che ogni Paese produca, in un modo o nell’altro, film horror.
Il noir non è solamente un “genere” cinematografico, è anche e soprattutto uno stile, una dimensione psicologica, un modo di sentire la vita (oltre che il cinema): è il trionfo del chiaroscuro, dell’ambiguità, la percezione di un destino tanto crudele quanto ineluttabile.
Ha ancora senso occuparsi di cinema muto nell’era degli effetti speciali e del dolby surround? La risposta è senz’altro affermativa, e non soltanto dal punto di vista della ricerca storica. Sono infatti diversi i film apparsi in anni recenti che si caratterizzano per una esasperata ricerca del silenzio – II profumo della papaya verde, Juha, Last Days -, inoltre autori del calibro di Abbas Kiarostami, Wong Kar-wai, Hou Hsiao-hsien si dimostrano interessati al recupero di quella potenzialità espressiva che fu capace di dare vita a un linguaggio universale nelle maggiori opere degli anni ’20.