Vi sono sovente fenomeni inspiegabili nella storia della nostra cultura cinematografica. Si possono inventare dieci ragioni per "spiegare" la quasi sistematica negligenza della critica cinematografica nostrana verso il cinema muto italiano. In verità non riesco a intuirne nessuna di pienamente accettabile (salvo quelle dichiaratamente soggettive: "Non mi interessa, perché non mi interessa!"); ma un silenzio di tal fatta ha comunque sempre una sua storia, una sua ragione, una sua motivazione, magari anche soltanto di fatto. E immagino che a scrutarlo con attenzione e con pazienza si potrebbe azzardare qualche ipotesi che, pur senza giustificare nulla, spieghi almeno qualcosa.Ma il silenzio, forse, è spiegabile. Non la rimozione. Non, intendo dire, quel silenzio sul silenzio che ha coperto il "muto" italiano di una coltre duplicemente ovattata. Non il fatto che nessuna rivista, nessun gruppo, nessuna "vague" critica, nessuna ondata generazionale degli ultimi trenta anni si sia mai adeguatamente interrogata, se non sull'oggetto occultato, sul perché dell'occultamento. Perché questo è il punto: sui parziali occultamenti e le tentate rimozioni nei confronti dello schermo "fascista" degli anni '30 è stata tentata (anche), non senza fondamento, una spiegazione "generazionale"; e comunque è stato (anche) un gesto "generazionale" quello che ha smosso le acque e promosso una parziale revisione dei "testi". Ma sul "muto" italiano l'accordo intergenerazionale sembra assoluto.È vero che la generazione del neorealismo si è limitata a farci sapere che Sperduti nel buio è il capostipite di ogni gloria realistica del nostro cinema. Ma le generazioni successive non sono arrivate neppure a tanto. Non uno degli odierni giovani leoni della critica, così lodevolmente inclini a licenziare un pensoso saggio su Roger Corman o una ponderosa esegesi del Gallone "operistico", si sia addentrato in una cineteca a vedere quel pochissimo che ci rimane delle migliaia di film muti italiani, o in una biblioteca a leggere il molto che si scrisse sul cinema in quegli anni "muti". (...) (Lino Miccichè)
Sezione dedicata a una bibliografia specialistica e selezionata che analizza il cinema muto italiano, ampliando la sua portata oltre i confini nazionali.

Cinema muto
Thematic library
Description
Libro
Details
Tra una film e l'altra
Materiali sul cinema muto italiano 1907-1920
Lino Miccichè (a cura di)
Note del curatore
Nuovocinema/Pesaro n. 7 (82) / Quaderni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, collana diretta da Lino Miccichè.
Marsilio Editori
Venezia
1980
N. d.
408
Cartoncino
15,6 x 2,2 x 21,3 cm
500 gr
ASIN: B07BBS171L / EAN: 2570072010033
Cat. BCS-CM-022
STAI SVOLGENDO UNO STUDIO O DELLE RICERCHE
Vuoi consultare o esaminare i materiali dei fondi archivistici?
Pianifica subito una sessione di approfondimento per il tuo progetto.