I PUGNI IN TASCA (1966) DI MARCO BELLOCCHIO
In un momento storico in cui il conformismo era tutto, cosa ci poteva essere di più rivoluzionario dell’idea che un’istituzione sacra come la famiglia potesse disgregarsi? E per disgregazione intendo il senso più crudo del termine, ossia l’annientamento fisico dei suoi membri oltre che del vincolo affettivo e di reciproco sostegno. Marco Bellocchio nel 1965 era regista ancora emergente (avendo fino a quel momento realizzato solo dei cortometraggi) ma con le idee abbastanza mature per proporre qualcosa di davvero innovativo e dirompente, sonoro come uno schiaffo in faccia al perbenismo borghese.