(...). Il cinema tedesco degli anni Venti non può essere certo ricondotto a un comune denominatore. Senza negare il suo valore documentario sulle inconciliabili fratture e il malessere diffuso che connotarono gli anni del primo dopoguerra e l'epoca tra il '18 e il '33, generalmente indicata come "Repubblica di Weimar", noi vogliamo qui soffermarci non tanto sul cinema tedesco come prodotto di una psicologia di massa tendente al nazismo (tesi affascinante quanto fuorviante del noto e documentatissimo saggio di Kracauer "Da Caligari ad Hitler"), ma sui fermenti estetici che caratterizzarono quegli anni difficili e contraddittori e che videro il diffondersi dell'espressionismo e del dadaismo rivoluzionario, della "Nuova Oggettività" e del "Bauhaus".Anche il problema riguardante il cinema tedesco e il suo rapporto con i più importanti movimenti che si andavano manifestando nel campo delle arti visive tradizionali, pittura e scultura, dell'architettura, della letteratura e della musica, non è di facile esame. È noto, ad esempio, che tutto il cinema degli anni Venti e oltre viene etichettato come "cinema espressionista" e che tale semplificazione ha spesso firme illustri. (...) [Mario Franco]
Sezione bibliografica dedicata al cinema espressionista tedesco, o al nesso correlato.

Cinema espressionista
Thematic library
Description
Libro
Details
Il cinema tedesco degli anni Venti
Dall'espressionismo al cinema assoluto
Angela Tecce (a cura di)
Note dei rappresentanti degli enti promotori.
Archivi Internazionali dell'Arte Cinematografica
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Napoli
1986
N. d.
52
Cartoncino opaco ruvido
21,4 x 0,7 x 28,8 cm
320 gr
Cert.01102
Cat. BCS-ET-038
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