CARLO V RE DI SPAGNA E DI SICILIA
Carlo V d’Asburgo nasce a Gand il 24 febbraio 1500 è stato Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e Arciduca d’Austria dal 1519, Re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e Principe dei Paesi Bassi come Duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d’Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, la Germania e il nord Italia Imperiale, nonché le colonie castigliane e tedesche nelle Americhe.
L’impero Asburgico di Carlo V nasce nel 1500 a Gand, nelle Fiandre, da Filippo il Bello (figlio di Massimiliano I d’Austria e Maria di Borgogna) e Giovanna la Pazza (figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona), Carlo ereditò tutti i possedimenti familiari in giovane età, data l’infermità mentale della madre e la morte precoce del padre. All’età di sei anni, scomparso Filippo, divenne Duca di Borgogna e pertanto Principe dei Paesi Bassi (Belgio, Olanda, Lussemburgo). Dieci anni dopo, venne fatto Re in reggenza di Giovanna ed entrò quindi in possesso di Spagna, Indie occidentali castigliane, e Due Sicilie aragonesi. All età di vent’anni divenne Arciduca d’Austria come capo della Casa d’Asburgo e di conseguenza, grazie all’eredità austriaca e all’attività corruttrice dei banchieri filo-asburgici, fu designato imperatore del complesso germanico-italiano (Sacro Romano Impero) dai sette principi elettori.
Carlo V di intraprendere una campagna militare contro i pirati e i musulmani in Nordafrica – anche per adempiere alle promesse fatte al Parlamento d’Aragona – che portò nel giugno 1535, alla conquista di Tunisi e la sconfitta del Barbarossa, ma non la sua cattura, avendo quest’ultimo trovato rifugio nella città di Algeri.
Di ritorno dalla spedizione di Tunisi, Carlo V decise di fermarsi nei suoi possedimenti italiani. Venne accolto trionfalmente nel regno di Sicilia come un liberatore in quanto aveva sconfitto i Mori che depredavano le coste dell’Isola. Egli attraversò alcune città demaniali della Sicilia. Sbarcò dal Nordafrica a Trapani il 20 agosto: la città era la quarta dell’isola dopo Palermo, Messina e Catania e l’imperatore la definì la chiave del Regno e ne confermò solennemente i privilegi. Lasciò Trapani alla fine di agosto diretto a Palermo; sostò una notte nel Castello di Inici ospite di Giovanni Sanclemente, un nobile di origine catalana che era stato suo compagno d’armi a Tunisi e il 1º settembre raggiunse Alcamo, città feudale dei Cabrera, dove trascorse due notti, ospitato nel castello trecentesco. Da Alcamo il corteo imperiale raggiunse Monreale, e da lì Palermo: l’ingresso nella capitale avvenne la mattina del 13 settembre. Il sovrano e il suo seguito varcarono la Porta Nuova e raggiunsero la Cattedrale, dove l’attendevano il clero, il pretore Guglielmo Spatafora e molti nobili, e dove Carlo giurò solennemente di voler osservare e conservare i privilegi civici della città. Durante il suo soggiorno palermitano abitò a Palazzo Ajutamicristo. Il 14 ottobre l’imperatore partì per Messina, raggiunse Termini la sera dello stesso giorno e l’indomani ripartì diretto a Polizzi Generosa; il corteo raggiunse poi Nicosia, Troina e proseguì quindi per Randazzo. Il 22 ottobre Carlo entrò trionfalmente a Messina. Nei giorni seguenti Carlo confermò i privilegi di Messina, Randazzo e Troina, nominò il nuovo viceré dell’isola nella persona di Ferrante I Gonzaga e autorizzò i cittadini di Lentini a fondare una città, che venne edificata nel 1551 e che, in suo onore, sarebbe stata chiamata Carlentini. Da Messina prese quindi la via per Napoli.
Redazione, ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema
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